domenica 12 agosto 2012

Il Vincio, che passione!!!

C'è un posto meraviglioso.
In mezzo al verde.
Vicino alla natìa città di Leonardo da Vinci.
Il giardino delle delizie. Chiunque apprezzi il buon cibo, resterà letteralmente stregato da Il Vincio.
Perché oltre ai proprietari, che sono persone simpaticissime, piacevoli ed estremamente accoglienti, la cuoca, con la C supermaiuscola, Cristina, nonché proprietaria, vi servirà sapori e odori che nemmeno immaginavate potessero esistere.
Cosa è questa, direte, una promozione?! Una recensione?!
No.
E' AMORE.
Io amo il cibo. Credo che in realtà tutti amino il cibo, compresi coloro che lo denigrano, servendo a se stessi una bugia quotidiana con contorno à la julienne.
Non c'è niente di male ad amare il cibo. C'è di male, come in ogni cosa, ad abusarne. Non fosse altro perché se ne perdono i sapori e allora...che hai mangiato a fare?!
Ad ogni modo.
Io ho mandato amici di tutta Italia a mangiare a Il Vincio e tutti, nessuno escluso, mi hanno telefonato per ringraziarmi e dire che "era da favola", " abbiamo mangiato tutto, dall'inizio alla fine non potevamo non mangiare tanto era buono", " meraviglioso" e così via.
Io credo che ci siano dei posti che ci ricordano i tempi in cui per noi tutto era bello. Era naturale e semplice. I gusti erano veri...gli odori quelli "giusti".
Sì, avete capito bene e sono sicura soprattutto che abbiate capito punto. E questo secondo me è uno di quei posti.
Gli odori della cucina di Cristina sono quelli giusti. Sono quelli veri. Sono quelli che ti fanno venir fame anche se ti sei mangiato un Barbapapà a pranzo ( e beh, non pensavate mica che riuscissi ad essere seria fino in fondo eh!).
Si mangia con la sensazione di poterlo fare senza guardare bene nel piatto, dove gli ingredienti ti guardano attoniti come tu guardi loro.
Con la sensazione di essere coccolati e soprattutto dove si legge la felicità vera della proprietaria se quello che ha cucinato è piaciuto!
Eccerto che è piaciuto! E come fa a non piacere?! Ho il palato e le papille gustative che chiedono "ce n'è ancora? Eh? Eh? ce n'è ancora?!" lo so, si chiama astinenza.
Lo stomaco a volte li rimette in riga, ma.... come fai a NON mangiare?!
Già all'antipasto ti arrenderesti...poi però arriva il primo....e insomma, la carne è fatta alla brace VERA....e poi il dolcino....
Per fortuna che, rotolando, Firenze/Vinci si fa in fretta.
No, davvero, immaginate:
Mangi fuori con intorno la campagna e il silenzio assoluto, se non si contano animali vari che girellano e le risa degli avventori.
Mangi perchè inebriato dagli odori e dalla bontà dei sapori che ti si presentano davanti come per magia.
E, mi raccomando, mangiate moooolto piano.
Primo perchè dovete sentire i sapori della cucina della Cuoca. Secondo perché se non mangiate piano, non sopravviverete all'antipasto.
Si, perché vedete, al contrario che in altri posti, qui le porzioni sono luculliane.
O, meglio, sembrano luculliane, ma sono giuste. Sono porzioni per persone vere e non per allucinazioni uscite dal riconosciuto genio di Dalì; famelici clown che camminano su inquietanti gambe di cicogna.
Insomma torniamo alla realtà!
Questa è la realtà! La nostra realtà!
Quella che mi ricordo io prima che una modernità impazzita ne prendesse possesso ridipingendo sapori e odori rendendoli irriconoscibili!
Prima che un cuoco dal dubbio equilibrio  inciampasse e li mischiasse per sbaglio; che le spezie venissero impropiamente usate in una ridicola danza alfabetica!
E porca miseria, ci sono piatti in cui ci vanno "quelle" spezie, non una che inizia con la G e quindi riprende il nome della ricetta che inizia con la I...e ripigliamoci un attimo!
La cucina chimica?! Ooohhh sveglia, quella è la fame chimica, ma non viene dalla cucina, viene da altro e mi sa che sappiate esattamente di che parlo!
Insomma, per carità, ognuno ha i suoi gusti ed è giusto rispettarli tutti.
Io personalmente preferisco questi e quando mi chiedono se voglio assaggiare un hamburger di soia, rispondo, come il Bartleby di H.Melville: "Preferisco di no".
Mentre quando la Cristina o suo marito mi chiedono " vi va una bistecca di quelle vere?!" (dai 1200 gr in su), signori, non so voi, ma la mia mente torna alle grigliate che facevo in campagna, dove i tre capofamiglia facevano a gara a chi sapeva cuocere meglio la carne, uno di loro era " Il Fuochista" perché il fuoco va saputo fare; la "Donna delle Insalate" dirigeva tutto e i bambini portavano improbabili pile di piatti sentendosi importantissimi perché facevano la loro parte.
E, come allora, restiamo prima incantati dal fuoco, che ci nutrirà come sempre ha fatto per secoli, e poi dal sapore di tutto ciò che ci regala la Cristina, che ci nutre come solo madre terra saprebbe fare.
Perché solo se si ama il cibo, si sa nutrire chi ama il cibo.
E io che ho girato tutta Italia, mangiando con piacere dovunque sia andata vi dico...questa meraviglia non la troverete altrove.
Lo so, solitamente i miei post sono tra il serio e il faceto, ma questo lo ho potuto scrivere solo per come lo sentivo, perché, per quanto Il Vincio sia allegria oltre che meraviglia culinaria, io formulo ogni volta un pensiero nostalgico.
Il pensiero che se il Beritelli fosse vivo, ci avrebbe fatto trasferire tutti a Vinci. E me la ghigno di gusto mentre aspetto le leccornie che ci proporrà la Cristina, la cuoca con la C supermaiuscola.

Buon appetito a tutti e credetemi....sarà davvero buono!!












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