sabato 1 febbraio 2014

calma e gesso....

A volte il nostro istinto prevale sulla nostra logica.
Sai le cose come stanno; non dico che tu non sia cosciente di come stiano le cose.
Semplicemente quella tua coscienza è seppellita sotto un cumulo di paure, sensi di colpa, insicurezze e negazione.
E guardate che pesano eh!
Non ti dicono mica "è un etto e due che fo, lascio?!". Mica chiedono il permesso.
No.
Prendono la tua logica e la tua consapevolezza e la mettono in un angolo. Poi prendono il famoso etto e due lascio, lo mettono in un sacco, lo trasportano dal profondo del tuo inconscio e ricoprono tutto.
Amen.
Poi ogni tanto, il braccino della logica, scava scava, riesce a farsi strada e ti chiama, ti dice "girati, scema, girati che son qui!!"
Ti giri e per un po' riacquisti un attimo lucidità. Ti rendi conto che sono solo sogni. Solo paure.
Ce la puoi fare. In definitiva sei un adulto no?! Beh sì. Questo non mi rende necessariamente meno sensibile al dolore o a qualsiasi altro stato emotivo.
Non vuol dire che sia più semplice; con tutti i maestrini intorno a dire che "passerà" e "andrà meglio" e "dai non piangere"...
Quelli che pensano che segno di forza sia non soffrire o non mostrarsi sofferente. Fatevi n'altro giro sulla giostra che ancora la coda di volpe non l'avete presa...
Allora, torniamo a noi.
Nell'arco della nostra vita ci troviamo davanti a problemi più o meno gravi che toccano la nostra emotività.
Problemi che variano dalla più elementare "rottura" con il primo fidanzato (anzi come dicevano le nonne, il ragazzino) all'interruzione di un rapporto ormai più maturo. La perdita di un impiego, il rendersi conto che non tutte le persone sono quello che sembrano. Perdere un lavoro a causa di persone grette e meschine. Trovare invece persone meravigliose dove non pensavi di trovarle. Trovare una vecchia fotografia che ti stringe il cuore. Perdere persone che amavi. Perdere compagni animali che amavi.
Perdere.
E tu affronti tutte queste perdite con tutta la forza che hai. Graffi e urli e piangi e sorridi; sì sorridi. Perché anche il sorriso è un modo di affrontare le perdite. Scherzi e ti vesti colorato. Perché anche con il colore si affronta la perdita.
Ci vuole tempo. Ce ne vuole tantissimo. Il tempo che serve a superare qualsiasi tipo di perdita si allarga, si allunga, sembra infinito, sono passati due anni e a te sembrano mille, la fatica di combattere ti ha talmente sfiancato che sei quasi pronto a lasciarti andare....oh che meraviglia galleggiare nell'oblio, la pace...perché combattere ancora, uff lasciatemi in pace, voglio andare a riposare...la follia ha una voce così dolce...ma mentre ti lasci fluttuare...BANG!!! la tua presenza ti riprende giusto per i capelli....appena in tempo. Ma lasciare cosa?! Ma andare dove?! Ma sei matta?! No, dico io, con tutta la fatica fatta...
Ecco appunto e se io non volessi più faticare?!
Ah, beh, fai tu...se non vuoi più faticare sei libera. Nessuno ti tiene.
Ecco...vedete come è subdola?! Carogna. Sa benissimo che è una cosa che io non sopporto. Mollare. Arrendermi e magari lasciare tutto a chi viene dopo.
Uff. Lo so che ha ragione. Ha sempre ragione.
E allora...gambe in spalla e andare avanti.
E allora cosa si fa?!
Si cerca di fare il punto della situazione, ci si mette a sedere e si pensa. Allora, cosa c'è da fare?! Questo...va bene. Però per fare questo dobbiamo fare prima quest'altro. Tutto si mette in moto da solo, alla fine la logica inizia a fare i conti da sola, a seguire la sua strada, nemmeno si ricorda più di te....un passo dietro l'altro, uno dietro l'altro. Tutto prende una forma e le cose vanno come devono andare. E se non vanno proprio come devono, si cerca quanto meno di arrivarci il più vicino possibile.
Uno dei segreti è non procrastinare. Non rimandare continuamente quello che si deve fare per la paura di farlo. La tentazione è forte. Se ti metti ad un tavolo trovi altre duemila cose che potresti fare. C'è da mettere a posto la casa. Avevo detto che spolveravo e continuo a rimandare. Se non sposto i libri dalla biblioteca non posso portare gli altri ecc.ecc.
Poi devo fare lavatricelavastovigliestirarefaredicontodirefarebaciareletteraetestamento.
Insomma, parliamoci chiaro, quando devi trovare una scusa ne trovi mille.
Perciò c'è solo una cosa da fare.
Farla.
E come si fa a farsi forza e fare un qualcosa che può solo tormentarti l'anima?!
Ecco un modo potrebbe essere questo:
Si prende un gran respirone, si chiudono gli occhi e si espira facendo il primo passo.
Ecco. Il terreno c'è. Respirare lo sai ancora fare. Lo stomaco è al suo posto.
Ora manca di aprire gli occhi.
Apri gli occhi e vedi.....

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