giovedì 10 aprile 2014

Burocrati sull'orlo di una crisi di nervi

Sono creature mitologiche, parte uomo parte scrivania- uomo inteso come umanità, tanto per rispetto alla par condicio.
Mangiano fogli ma mal li digeriscono a causa delle troppe parole. Soprattutto quelle lunghe che finiscono in "-mente", come definitivamente, finalmente, qualitativamente.....insomma "mente"....
Sono povere anime confuse che vagano fra comma e comma e, quando messe difronte a persone dotate di conoscenza fosse anche pseudo-legale, simulano svenimenti, ipossia, improvvisi attacchi di perdita di memoria a breve termine.
Se poi chiedi erroneamente - e mente non piace al burocrate - di visionare fascicoli, o solo fogli, o addirittura un pizzino unto con scarabocchiato un mezzo numero...allora scatta un meccanismo mentale in seguito al quale svengono e cadono a terra come pupazzi di carne...avete presente la scena di Matrix in cui Apoc e Switch cadono a terra perché Cypher gli stacca la spina sulla Nabucodonosor?! Ecco uguale, cadono a terra privi di peso. Come non avessero ossa a sostenerli.
Bravissimi. Loro si meritano l'Oscar, mica quei dilettanti di Hollywood!!!!
Dopodiché pronunci la parola "avvocato" oppure "mi rivolgerò alle autorità competenti" -insomma una qualsiasi frase che possa risvegliare in loro qualche similitudine linguistica. Ed hop!! Eccoli fare il pupazzo a molla.
Faticoso, credetemi; sostenere una conversazione con un burocrate, ma uno di quelli VERI, non quelli che fanno il loro lavoro, lo sanno fare, ma sono sfiniti e quindi a volte scortesi. No. Quelle sono persone che lavorano estenuantemente (-mente- sì, lo dico apposta) facendo anche il lavoro dei VERI burocrati.
Essi si aggirano furtivi la notte, scambiando faldoni, perdendo fogli e documenti, fanno numerose fotocopie e le sparpagliano per gli uffici. Nascondo file, e ridacchiano con denti appuntiti e occhietti maligni.
Sto esagerando me ne rendo conto. Ma non so perché, li immagino come goblin dispettosi che amano complicare le cose ai colleghi quanto ai poveri utenti finali.
Sì. Ebbene sì. Siamo "utenti". E dobbiamo farcene una ragione.
Ad ogni modo ho avuto un interessante incontro, proprio settimana scorsa, con un gobl...ehm, con un burocrate. Anzi due.
La seconda non credo fosse un goblin, no. Sembrava più una specie di famiglio.
L'ho soprannominata Tippete, ma ho sbagliato, sembrava più la fata Serenella, un po' sbadata, sfarfallante. Però, non so perché, era "tippete" il nome che meglio le si addiceva.
Quell'altra era proprio un goblin...quindi è evidente che c'è un complotto in atto.
Ad ogni modo mi sono recata dai burocrati con il solo scopo di firmare un foglio. Un semplice, breve, insulso foglio, che avrebbe potuto battere a macchina (nemmeno al computer) anche mio nipote di otto anni, senza dubbio in un italiano più corretto.
Insomma. Alle due e mezzo di giovedì entro nell'ufficio. Chiedo di poter parlare con un responsabile.
Esco alle quattro e mezzo senza aver firmato niente; devo tornare la mattina seguente con dei fogli (io!), per poter firmare un foglio...
Non dite niente.
In quelle due ore io ho ripetuto prima a tippete, poi al goblin, poi ad entrambe in stereo, quello che mi era stato spiegato da un loro collega (sigh!) e che, di conseguenza, ero andata da loro per firmare un foglio, che loro non sapevano andasse firmato, ma- d'altro canto- forse sì, si dovrebbe firmare, però prima ci vuole un foglio che dimostri che io devo firmare il foglio che non si sa se va firmato ma già che ci siamo firmiamolo.
- Ma può spiegarmi meglio cosa le ha detto il collega che dovrebbe firmare cosa?- No, cara, cosa lo dico io.
La guardo. Niente scintilla. Sguardo bovino.
Ricomincio pazientemente come fosse una bambina di 4 anni. Parlo lentamente e scandendo le parole.
Ad un certo punto fa -Ah, forse ho capito- (forse?!)- ma sarà meglio che chiami la mia collega per capire per bene cosa possa aver detto il precedente collega.
Ho fatto presente che dopo due ore iniziavo ad avere un principio di disidratazione.
La collega come io temevo non capisce assolutamente (-mente) niente, e mi fa ripetere la cosa.
Allora, signore mie belle: consecutio temporum: avvenimento A, cui segue avvenimento B che porta alla realizzazione dell'avvenimento C e quindi io D come Demente (mente) mi trovo lì; cercando di capire come sia possibile ritrovarsi a parlare con tippete e goblin mentre fuori splende il sole e mi aspetta un buonissimo caffè con cacao al bar.
Alla fine goblin, sempre incerta e tremolante, dice che sarei dovuta tornare il giorno dopo perché per potermi fornire il documento da firmare, devo portare io altri due documenti. Bene, bene, apposto, allora a domattina sul tardi arrivederci arrivederci.
Vado a prendere il caffè, faccio i miei giri e torno a casa.
La mattina alle 9.00 chiama tippete, spiegando che loro hanno bisogno che vada presto perché alle undici è tardi, quindi dato che sono dispiaciute per i miei problemi di salute (spiegati il giorno prima con grande pazienza) possono aspettare fin verso le 9.30.
Guardo il cellulare, il cellulare mi guarda incredulo.
Tippete fa - Pronto?! Pronto signora è ancora lì?-
La signora è ancora lì, ma guarda il cellulare pensando che in effetti è stata una sciocca ad aver creduto che tutto sarebbe filato liscio, che le burocrati non avrebbero in qualche modo svolto per intero il loro lavoro.
Arrivo con calma alle 10.00, perorando la mia causa; spiegando sorridente che non potevo venire in pigiama e pantofole, per quanto eleganti e colorate.
La goblin mi guarda fra lo sdegnato e l'appannato. Tippete sorride; non si sa a chi, non si sa a cosa.
Quindi porgo loro i fogli. Loro, per l'ultima volta, mi chiedono se sono sicura di come e in che ordine si siano svolte le cose.
Le guardo e sorrido.
-Certamente-
Rabbrividiscono. -mente- non va bene.
-signora senta-
-mi dica-
-riguardo all'altro discorso?!-
-provvederò tempestivamente-
Evidente conato di vomito di tippete. -mente- non va bene
-Bene allora arrivederci- sorriso e stretta di mano frettolosi per allontanare quella spacciatrice di lunghe parole terminanti in -mente-. Stanno perdendo le forze.
-Buona giornata-
-Sicuramente! Anche a lei-
Esco sogghignando maligna-mente e con un vago senso di soddisfazione udendo un "flosh" di corpo che sviene sul pavimento.
Natural-mente.

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